Lettera di Senatori ex DL al Presidente del Senato

Ex tesoriere ci ha diffamato. La nostra onorabilità va tutelata.

Signor Presidente,

Le chiediamo di investire il Consiglio di Presidenza, ai sensi dell'art. 67, comma 4, del Regolamento del Senato, alla luce di un fatto di particolare gravità che si è svolto nel Senato, nell'ufficio del Senatore Luigi Lusi.

Egli ha rilasciato un'intervista a un inviato della trasmissione "Servizio Pubblico" nella quale - come pubblicato da tutti i mezzi di comunicazione, e interamente riportato su "Il Fatto Quotidiano" - ha rivolto gravissime accuse diffamatorie, tanto più in quanto grossolanamente generiche, al gruppo dirigente del partito DL - La Margherita.

I responsabili del partito sono riconosciuti come parte offesa nel procedimento penale in corso contro il Sen. Lusi presso la Procura della Repubblica di Roma, che ha già disposto due successivi atti per il sequestro dei beni del Lusi, indagato con diversi suoi familiari per gravi reati , e accusato di "rilevanti attività predatorie".

 

Contemporaneamente, i legali della parte offesa hanno annunciato un'azione in sede civile per il risarcimento dei danni arrecati dalle gravi diffamazioni operate dal medesimo Lusi.

E' tuttavia indispensabile un immediato chiarimento a tutela dell'onorabilità dei sottoscritti Senatori poiché l'attività diffamatoria si è svolta nei palazzi del Senato e potrebbe reiterarsi, da parte di un Senatore che tuttora esercita il suo mandato, con l'effetto di un intollerabile inquinamento della correttezza dei lavori e dei rapporti politico - istituzionali nel Senato della Repubblica.

I sottoscritti Senatori chiedono che Lei, Signor Presidente, voglia dunque investire il Consiglio di Presidenza perché, avvalendosi della procedura prevista dal citato comma 4 dell'art. 67 del Regolamento, possano essere sentiti i Senatori interessati e deliberate le sanzioni eticamente e politicamente adeguate, conseguenti alla risposta data dal Sen. Luigi Lusi al seguente, precisamente specifico e circoscritto quesito:

«Se sia vero e possa dimostrare - come asserito nella trasmissione "Servizio Pubblico" dell'8 marzo 2012, e riportato sulla stampa sotto titoli quali "Erano tutti d'accordo" - che anche uno solo dei sottoscritti Senatori concordasse o fosse a conoscenza circa le attività (o anche la mera esistenza di società) cui sono stati destinati fondi della Margherita - DL per utilizzo personale, anziché per attività politiche».

I procedimenti in sede penale e civile, con i tempi necessari, purtroppo non brevi, consentiranno l'accertamento dei delitti commessi e le relative sanzioni; ma sono indispensabili un immediato ripristino della nostra onorabilità e il rispetto delle funzioni istituzionali e quindi della piena credibilità del Senato nel suo complesso.

Certi della Sua attenzione e della sensibilità del Consiglio di Presidenza, Le porgiamo i nostri migliori e cordiali saluti,

Lucio D'Ubaldo, Franco Bruno, Emanuela Baio, Cristina De Luca, Antonio Rusconi, Enzo Bianco, Daniele Bosone, Paolo Giaretta, Maria Leddi, Flavio Pertoldi, Mauro Ceruti, Carlo Chiurazzi, Maria Pia Garavaglia, Maurizio Fistarol, Roberto Di Giovan Paolo, Marco Stradiotto, Antonino Papania, Giovanni Procacci, Francesco Rutelli, Tiziano Treu, Benedetto Adragna, Luigi Zanda, Guido Galperti, Paolo Rossi, Alfonso Andria, Riccardo Milana, Franca Biondelli, Gian Piero Scanu, Nino Randazzo, Mauro Marino, Teresa Armato, Claudio Molinari, Andrea Marcucci, Daniela Mazzuconi

Sen. Avv. Renato SCHIFANI

Presidente Senato della Repubblica

Roma 14 marzo 2012