MARGHERITA. LUSI, LA PROCURA DI ROMA CHIUDE LE INDAGINI

RISCHIO PROCESSO PER SENATORE, MOGLIE E ALTRE 3 PERSONE.

La Procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti del senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, in relazione all'inchiesta sull'ammanco da oltre 22 milioni di euro dalle casse del partito. Associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita e calunnia i reati contestati. Per il parlamentare, attualmente in regime di arresti domiciliari in un convento in Abruzzo, deve risponde anche di aver accusato falsamente Francesco Rutelli che, a detta di Lusi, gli aveva affidato il cosiddetto "incarico fiduciario" rispetto alla gestione dei fondi del partito oramai sciolto.

Insieme a Lusi il reato associativo è contestato alla moglie Giovanna Petricone, ai commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio e a Diana Ferri, legale rappresentante di una delle società coinvolte nella vicenda ed utilizzate dall'ex tesoriere della Margherita. Se il rinviato a giudizio non avverrà entro la fine dell'anno, Luigi Lusi potrebbe tornare libero per scadenza dei termini di custodia cautelare. Il suo ingresso in carcere risale al 20 giugno scorso.
DIRE - 31 ottobre 2012

LUSI: LEGALE EX VERTICI MARGHERITA, INDAGINE CAPILLARE

“Un'indagine capillare, condotta in tempi solleciti e perentoria nelle sue conclusioni: da una parte Luigi Lusi ed i suoi gravissimi reati, dall'altra i leader de La Margherita, privatamente onesti e vittime delle ruberie e delle calunnie del loro tesoriere”. Così l'avvocato Titta Madia, legale degli ex vertici della Margherita, ha commentato la chiusura delle indagini preliminari sul senatore Lusi relative alla sottrazione di almeno 22 milioni di euro dalle casse del partito. 
ANSA - 31 ottobre 2012

LUSI: EX TESORIERE ACCUSATO DI APPROPRIAZIONE E CALUNNIA

Luigi Lusi deve rispondere non solo di essersi appropriato illecitamente di oltre 22 milioni di euro, ma anche di calunnia nei confronti dell'ex presidente della Margherita Francesco Rutelli. Per la procura l'ex tesoriere avrebbe accusato quest'ultimo, sapendolo innocente, di avergli conferito l'incarico fiduciario per la gestione degli investimenti immobiliari. L'accusa di calunnia invece non riguarda la moglie di Lusi Giovanna Petricone, i commercialisti Mario Montecchia e Giovanni Sebastio e Diana Ferri, collaboratrice di Lusi e prestanome di una società riconducibile al senatore. A questi ultimi il pm Stefano Pesci contesta la sola associazione per delinquere. 
ANSA - 31 ottobre 2012

Caso Lusi, Pm: Calunnia perché accusò Rutelli sapendolo innocente

La contestazione presente nell'atto di chiusura delle indagini

Oltre alle accuse di associazione a delinquere e appropriazione indebita rispetto all'ammanco da oltre 22 milioni di euro, Luigi Lusi deve rispondere anche dell'accusa di calunnia. L'ex tesoriere della Margherita nel corso dell'interrogatorio di garanzia del 23 giugno scorso e poi davanti al pm il 7 luglio successivo "falsamente accusava Francesco Rutelli che sapeva innocente, di averlo indotto ad effettuare talune delle operazioni di indebita appropriazione così concorrendo nel reato; in particolare affermava che nei primi mesi del 2006 il Rutelli - spiega il pm Stefano Pesci nell'atto di chiusura delle indagini - all'epoca presidente del partito, mediante indicazioni inequivoche, gli aveva attribuito il preciso incarico di effettuare, con parte degli ingenti fondi a disposizione della Margherita, operazioni di intestazione fiduciaria di beni immobili, autorizzandolo inoltre, su sua pressante richiesta, ad attribuirsi a titolo di compenso per l'attività di tesoriere, somme pari a diversi milioni di euro".
TMNews - 31 ottobre 2012

LUSI: RUTELLI, ORA SI SAPRA' QUANTO SONO STATO CALUNNIATO

“L'avviso della conclusione delle indagini sul caso-Lusi prelude alla richiesta di rinvio a giudizio di Lusi anche per calunnia, poiché egli “falsamente accusava Rutelli Francesco, che sapeva innocente”. E' quanto afferma in una nota Francesco Rutelli. “Finalmente - aggiunge il parlamentare - tutti sapranno come e quanto sono stato calunniato”.
ANSA - 31 ottobre 2012

Lusi, Riesame: “Senatore resta in carcere”

Resta in carcere il senatore della Margherita, Luigi Lusi. Il tribunale del Riesame ha confermato gli arresti dopo la pronuncia della Cassazione che il 31 luglio scorso aveva annullato con rinvio la conferma da parte del tribunale della libertà della custodia nel carcere di Rebibbia.

Nel corso dell'udienza davanti al Riesame, svolta il 31 agosto scorso, i pm si erano detti favorevoli alla concessione degli arresti domiciliari per Lusi. Per i pm la misura, nel caso, sarebbe dovuta essere eseguita in un convento abruzzese. I difensori del parlamentare, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacono, non avevano formalizzato l'istanza al giudice delle indagini preliminari in attesa della decisione del Riesame.

Nei giorni successivi il gip Simonetta D'Alessandro aveva confermato la custodia cautelare in carcere. Lusi è in cella a Rebibbia dal 20 giugno scorso, dopo il via libera al suo arresto pronunciato dall'aula del Senato. Il senatore è accusato, assieme ad altre persone, tra cui anche la moglie Giovanna Petricone, di associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita.

ANSA – 4 settembre

Rutelli: “Non mi rallegro per carcerazione, ma colpe evidenti”

“Nessuno può rallegrarsi della detenzione in carcere di un'altra persona. Allo stesso tempo, non si può non rimarcare la chiarezza inequivocabile dei pronunciamenti, nell'ordine, dei Pubblici Ministeri, del GIP, del Tribunale del Riesame e della Corte di Cassazione sulle attività di associazione per delinquere e ruberie di cui è stata vittima la Margherita”. Lo si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa di Francesco Rutelli dove si evidenzia anche la “chiarezza inequivocabile” delle “attività di calunnia, di inquinamento delle indagini e depistaggio mediatico, alle quali per molto tempo da alcune parti si è voluto dar credito, in modo purtroppo superficiale, avventato, o fazioso”. Per questo 'inizieranno adesso, da parte delle vittime, le attività per il risarcimento dei danni”.

ANSA - 04 settembre

Lusi, Riesame: “Senatore spregiudicato e indifferente alle regole”

Dagli elementi acquisiti nell'inchiesta sull'ammanco da oltre 25 milioni di euro dalle casse della Margherita "emerge un diffuso e grave contesto di illegalità" nel quale il senatore Luigi Lusi "si muove con allarmante spregiudicatezza, del tutto indifferente alle regole e al sistema di valori su cui si basa la vita democratica del paese". Così affermano i giudici del tribunale del Riesame di Roma che oggi hanno confermato la custodia cautelare in carcere per l'ex tesoriere della Margherita detenuto dal giugno scorso. All'attenzione del collegio il procedimento è arrivato dopo l'annullamento da parte della Cassazione.

Nell'ordinanza i magistrati ricordano le dichiarazioni rese dallo stesso Lusi e sottolineano che "nonostante l'apparente collaborazione" l'indagato "nei lunghi interrogatori resi dopo la restrizione in carcere, non ha inteso fornire alcun effettivo chiarimento in ordine alla destinazione delle rilevanti somme di cui si è appropriato e non impiegate nell'acquisto di immobili in Italia, limitandosi ad ammettere solo le circostanze che erano state accertate ma inserendole in un contesto politico, nel tentativo di legittimare in qualche modo il proprio operato".

Uno degli elementi posti in rilievo dal tribunale è l'uso delle risorse attribuite a titolo di rimborsi elettorali usati "per incredibili spese voluttuarie - viaggi, cene o di immagine - 10mila euro mensili per il pagamento di una autovettura presa a noleggio con autista, è davvero un brutto segnale - si sottolinea - lanciato dalla cattiva politica alla comunità che dovrebbe rappresentare".

Inoltre i giudici ribadiscono che "ad oggi non si riesce a ben comprendere quale effettiva destinazione abbia avuto parte delle rimanenti e ancor più ingenti risorse (circa 50 milioni di euro), data l'assenza di qualsiasi riscontro in merito alle prestazioni indicate nelle fatture".

TMNews - 4 settembre     

Liquidatori Margherita: “Beni ex tesoriere devoluti allo Stato”

“L'assemblea della Margherita ha stabilito che i beni del partito saranno devoluti allo Stato”. Lo puntualizza una nota del collegio dei liquidatori nella quale si legge che in "relazione alle notizie di agenzia che riportano le dichiarazioni di Esterino Montino, capogruppo Pd alla regione Lazio, in merito alla destinazione della villa di Genzano di Luigi Lusi, i liquidatori della Margherita, Roberto Montesi, Salvatore Patti e Walter Ventura, precisano che il sequestro giudiziario dei beni di Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, con la nomina del custode Lausi, è stato disposto dalle autorità competenti a tutela dalle pretese creditorie vantate dalla stessa associazione in connessione ai danni derivanti dalla presunta appropriazione indebita posta in atto dall'ex tesoriere e che l'assemblea del partito, nella delibera di messa in liquidazione ha disposto che tutti i beni residui, compresi quelli derivanti dalle azioni risarcitorie, saranno devoluti allo Stato - concludono i tre liquidatori - senza alcuna discrezionalità”.

Adnkronos – 01 agosto

Corruzione, Pignatone sul caso Lusi

Quanto al caso Lusi, in una intervista al “Corriere della Sera”, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone sottolinea che l'accusa di calunnia contro l'ex tesoriere della Margherita “è scattata perché sulla base di elementi concreti riteniamo falsa l'affermazione che alti esponenti del suo ex partito avessero condiviso la decisione di comprare beni per sé e i suoi familiari e di procedere a false fatturazioni” ma “le verifiche sono ancora in corso e vedremo”. In ogni caso “il nostro compito non è sindacare su spese di natura politica come cene elettorali” ma “di concentrarci su fatti di appropriazione indebita e sull'associazione per delinquere”.

22 luglio

Enzo Bianco: Crollati castelli carta, fatta chiarezza. Chi insisterà su certe menzogne se ne assumerà responsabilità

"I castelli di carta costruiti da qualcuno sono inequivocabilmente crollati. Spazzati via dalla decisione della Procura di Roma, che fa chiarezza e ristabilisce l'ordine delle cose. Se qualcuno insisterà ancora su certe menzogne che non hanno alcun fondamento se ne assumerà ogni responsabilità". E' quanto ha affermato il senatore Enzo Bianco in una nota. "E non saró soddisfatto sino a quando l'ultimo euro rubato non sarà restituito allo Stato, come ha deciso unanime l'ultima Assemblea della Margherita prima dello scioglimento", ha aggiunto.

TMNews, 14 luglio

Rutelli, Mesi di sofferenza ma ho avuto fiducia nella giustizia

“Sono stati mesi di sofferenza. Ma in Italia chi è vittima di reati può e deve avere fiducia nella giustizia. Il cerchio sarà chiuso solo con il ripristino dei danni che ho e abbiamo subito e il recupero di tutti i soldi rubati alla Margherita, che andranno allo Stato, cioé ai cittadini italiani”. Lo afferma Francesco Rutelli dopo aver appreso le decisioni della Procura della Repubblica di Roma.

ANSA – 14 luglio

Legali Margherita: “Soddisfatti da decisione Procura”

“Siamo soddisfatti, perché questo é il segno della coerenza con la quale la procura di Roma sta affrontando questo delicato caso”. E' quanto affermano i legali della Margherita, gli avvocati Alessandro Diddi e Titta Madia, commentando la decisione dei pm di Piazzale Clodio di non procedere nei confronti di Francesco Rutelli e Enzo Bianco. “Attendiamo - concludono - che si concluda rapidamente l'indagine principale di questa vicenda”.

ANSA - 14 luglio

Procura di Roma: No a indagini su dirigenti della Margherita. Ex tesoriere indagato per calunnia

La procura di Roma non procederà nei confronti degli ex esponenti della Margherita, Francesco Rutelli e Enzo Bianco, in relazione a quanto affermato in sede di interrogatorio dall'ex tesoriere Luigi Lusi. I pm indagheranno, invece, quest'ultimo, per calunnia in relazione alle accuse mosse, dopo il suo arresto, contro gli ex vertici Dl.

L'accusa di calunnia nei confronti di Lusi riguarda le sole affermazioni in cui il senatore tira in ballo Rutelli. Era stato proprio l'ex leader Dl a denunciare Luigi Lusi il 26 giugno scorso per calunnia, sottolineando “la mostruosa e grossolana attività calunniatrice operata in mio danno da Lusi”. “Si conferma - affermava Rutelli nella denuncia - che non esiste alcun nesso tra il ladrocinio architettato, organizzato e gestito dall'ex tesoriere e le legittime attività politiche della Margherita-Dl”. Soffermandosi sulla corrispondenza tra lui e Lusi, depositata da quest'ultimo al gip Simonetta D'Alessandro, Rutelli cita una mail ricevuta il 24 ottobre 2009 che “documenta significativamente il tentativo di Lusi, poi frustrato, di farsi nominare, nei fatti e subito, liquidatore del partito con pieni poteri; la mia lagnanza sul mancato pieno utilizzo dei fondi attribuiti dal Parlamento europeo al Pde è fin troppo ovvia, ed emersa in modo trasparente nelle sedute del Pde”.

Riprendendo poi la parte di deposizione di Lusi relativa all'indicazione di Rutelli quale suggeritore della necessità di investire parte della liquidità della Margherita in immobili, Rutelli parla di una versione calunniosa “sia che venga attribuita interamente al sottoscritto, sia a una cosiddetta 'corrente rutelliana' “ ed è “radicalmente falsa e gravissimamente calunniosa”.

ANSA - 14 luglio

Procura di Roma: No a indagini su dirigenti della Margherita. Ex tesoriere indagato per calunnia


Lusi indagato per calunnie contro Francesco Rutelli


La procura di Roma non procederà nei confronti degli ex esponenti della Margherita, Francesco Rutelli e Enzo Bianco, in relazione a quanto affermato in sede di interrogatorio dall'ex tesoriere Luigi Lusi. I pm indagheranno, invece, quest'ultimo, per calunnia in relazione alle accuse mosse, dopo il suo arresto, contro gli ex vertici Dl.

L'accusa di calunnia nei confronti di Lusi riguarda le sole affermazioni in cui il senatore tira in ballo Rutelli. Era stato proprio l'ex leader Dl a denunciare Luigi Lusi il 26 giugno scorso per calunnia, sottolineando “la mostruosa e grossolana attività calunniatrice operata in mio danno da Lusi”. “Si conferma - affermava Rutelli nella denuncia - che non esiste alcun nesso tra il ladrocinio architettato, organizzato e gestito dall'ex tesoriere e le legittime attività politiche della Margherita-Dl”. Soffermandosi sulla corrispondenza tra lui e Lusi, depositata da quest'ultimo al gip Simonetta D'Alessandro, Rutelli cita una mail ricevuta il 24 ottobre 2009 che “documenta significativamente il tentativo di Lusi, poi frustrato, di farsi nominare, nei fatti e subito, liquidatore del partito con pieni poteri; la mia lagnanza sul mancato pieno utilizzo dei fondi attribuiti dal Parlamento europeo al Pde è fin troppo ovvia, ed emersa in modo trasparente nelle sedute del Pde”.

Riprendendo poi la parte di deposizione di Lusi relativa all'indicazione di Rutelli quale suggeritore della necessità di investire parte della liquidità della Margherita in immobili, Rutelli parla di una versione calunniosa “sia che venga attribuita interamente al sottoscritto, sia a una cosiddetta 'corrente rutelliana' “ ed è “radicalmente falsa e gravissimamente calunniosa”. 

ANSA - 14 luglio


Legali Margherita: “Soddisfatti da decisione Procura”

“Siamo soddisfatti, perché questo é il segno della coerenza con la quale la procura di Roma sta affrontando questo delicato caso”. E' quanto affermano i legali della Margherita, gli avvocati Alessandro Diddi e Titta Madia, commentando la decisione dei pm di Piazzale Clodio di non procedere nei confronti di Francesco Rutelli e Enzo Bianco. “Attendiamo - concludono - che si concluda rapidamente l'indagine principale di questa vicenda”.

ANSA - 14 luglio


Rutelli, Mesi di sofferenza ma ho avuto fiducia nella giustizia

“Sono stati mesi di sofferenza. Ma in Italia chi è vittima di reati può e deve avere fiducia nella giustizia. Il cerchio sarà chiuso solo con il ripristino dei danni che ho e abbiamo subito e il recupero di tutti i soldi rubati alla Margherita, che andranno allo Stato, cioé ai cittadini italiani”. Lo afferma Francesco Rutelli dopo aver appreso le decisioni della Procura della Repubblica di Roma.

ANSA – 14 luglio


Enzo Bianco: Crollati castelli carta, fatta chiarezza. Chi insisterà su certe menzogne se ne assumerà responsabilità

"I castelli di carta costruiti da qualcuno sono inequivocabilmente crollati. Spazzati via dalla decisione della Procura di Roma, che fa chiarezza e ristabilisce l'ordine delle cose. Se qualcuno insisterà ancora su certe menzogne che non hanno alcun fondamento se ne assumerà ogni responsabilità". E' quanto ha affermato il senatore Enzo Bianco in una nota. "E non saró soddisfatto sino a quando l'ultimo euro rubato non sarà restituito allo Stato, come ha deciso unanime l'ultima Assemblea della Margherita prima dello scioglimento", ha aggiunto.

TMNews, 14 luglio

Menzogne e inquinamento in diretta minuto per minuto su SKY TG 24 l'intervista di Maria Latella a Luigi Lusi

Minuto 1.18: Lusi parla di Patto Fiduciario. Minuto 2.10: Lusi indica Investimenti Fiduciari.

Lusi vuol far credere che gli investimenti da lui fatti sono frutto di un mandato fiduciario Nulla di più falso. Non occorre Sherlock Holmes per saperlo: basta leggere i documenti ufficiali già disponibili, a partire dall'Ordinanza con cui il GIP chiede la custodia cautelare per Lusi ed altri.

- Se i vertici della Margherita avessero conferito a Lusi un mandato fiduciario, perché Lusi ha costituito una società canadese e perché questa società è posseduta, per una quota pari al 33% dalla moglie di Lusi Giovanna Petricone?

- Se i vertici della Margherita avessero conferito a Lusi un mandato fiduciario, perché depauperare il patrimonio con il pagamento di oltre 5 milioni di imposte tra IVA e imposte dirette che la società TTT ha dovuto pagare sulle fatture emesse (cfr intervista, per così dire, rubata nel corso della trasmissione Servizio Pubblico)?


Leggi tutto: Menzogne e inquinamento in diretta minuto per minuto su SKY TG 24 l'intervista di Maria Latella a...

Ex Margherita a contrattacco, verso azione collettiva

La spina dorsale della Margherita che fu difende e contrattacca: Luigi Lusi ha citato lo stato maggiore del partito per spiegare che fine abbiano fatto i soldi sottratti dalle casse dei Dl. Il coro e' unanime nel denunciare la malafede dell'ex tesoriere e nell'annunciare querele e azioni legali varie al fine di dimostrare tutta la verità. Ma, stando a quanto si apprende, sarebbe in preparazione una risposta collettiva che potrebbe arrivare già domani. Nell'attesa sono in pochi a volersi esporre ufficialmente. Rosi Bindi, oggi presidente dell'assemblea del Pd annuncia un’azione legale contro il Giornale e «tutti gli organi di informazione che hanno  pubblicato il falso nei miei confronti» ribadendo che «le iniziative politiche» organizzate dalla stessa Bindi «sono autofinanziate: non ho mai ricevuto - aggiunge - da Lusi nemmeno un euro. Né sono mai stata a conoscenza di presunti accordi spartitori». Non vuole invece tornare a commentare Giuseppe Fioroni che si limita a ribadire quanto detto da diversi mesi a questa parte e cioé che finanziare con denaro pubblico dei partiti le attività politiche è la cosa più normale. Di più: è il vero scopo del finanziamento ai partiti. Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il sindaco di Firenze, Matteo Renzi che, a sentir Lusi, avrebbe beneficiato di un versamento di 70 mila euro. «Non c'è niente di male», spiega Renzi, «a ricevere soldi del finanziamento pubblico se si usano bene. Io però confermo la mia tesi: abolizione totale del finanziamento pubblico ai partiti». Enzo Bianco, al quale Lusi ha detto di aver versato dai 3 mila ai 5 mila euro al mese, ha annunciato che voterà sì alla richiesta di arresto nei confronti del senatore. Non una ritorsione, ma una scelta di coerenza: «Io vengo dal partito Repubblicano», ha infatti spiegato Bianco, e la mia linea, tranne che non ci siano evidentissimi elementi di fumus persecutionis, è che ho sempre votato per l'arresto». Riguardo alle dichiarazioni di Lusi, Bianco non ha dubbi: si tratta di una strategia con la quale il senatore del Pd vuole passare «dal banco dell'accusato di cose molto gravi a quello  dell'accusatore». D'altra parte, aggiunge, «lo dicono i magistrati, è in corso un'attività per distrarre l'attenzione, sollevare polveroni, inquinare le prove».

AGI, 18 maggio 2012

Le doverose correzioni alle imprecisioni del Tribunale del Riesame

"Nelle considerazioni del Tribunale del Riesame - precisa un comunicato dell'ufficio stampa della Margherita - si legge che la Margherita avrebbe "detenuto 88 milioni di euro", mentre non ha mai superato i 25 milioni; che il partito si sarebbe "estinto nel 2007", mentre, tra l'altro, ha avuto circa 100 dipendenti fino a due anni fa, ha tuttora a carico il quotidiano Europa ed ha ricevuto contributi dello Stato per le elezioni regionali sino al 31 dicembre scorso; che le spese sarebbero rimaste "invariate, se non accresciute", ma al contrario sono state in calo costante, sino a dimezzarsi, tra il 2007 e il 2010; che, dunque, mancherebbero all'appello 50 milioni, di cui non si conosce la destinazione finale", mentre sino all'ultimo euro è regolarmente registrato nei bilanci che, aggiornati dopo le ultime verifiche sulle appropriazioni indebite dell'ex-tesoriere, verranno presentati nella prossima Assemblea Federale".


1 giugno 2012

Avv. Margherita: «50 mln? C’è indagine capillare della procura»

«L'accenno del tribunale del Riesame alla somma di 50 milioni di euro, che mancherebbero all'appello nei conti della Margherita, non tiene conto del fatto che la Procura ha avviato un'indagine capillare su tutti i fornitori del partito per accertare eventuali ulteriori distrazioni dei fondi». Lo dice il legale dei Dl, Titta Madia.
«Allo stato nulla sembra essere emerso perché quell'importo citato dal Tribunale è rendicontato per le spese dell'attività politica svolta nei 5 anni esaminati, salvo le indebite sottrazioni dell'ex tesoriere - prosegue. Inoltre, si deve precisare che il Lusi ha goduto della fiducia di tutti gli organi e leader del partito fino alle note vicende».

ADNkronos, 31 maggio 2012