CASO LUSI, TUTTO IL MALTOLTO TORNA ALLO STATO
"Le motivazioni della sentenza di condanna dell'ex tesoriere Luigi Lusi e dei suoi complici in Corte d'Appello mettono tutti i punti fermi necessari, fondamentali e fortissimi su questa vicenda, accogliendo pienamente le attese della Margherita-Dl, attraverso il collegio dei liquidatori, il collegio dei garanti e il presidente Francesco Rutelli". "In modo inequivocabile si definiscono le esclusive e gravissime responsabilità del Lusi nelle appropriazioni indebite e l''accordo criminoso' con i commercialisti suoi complici. Si scolpisce in modo rigoroso e penetrante la gravissima attività calunniatrice a danno di Francesco Rutelli e si conferma che il 'danno di immagine', come da giurisprudenza, andrà definito in sede civile. Si stabilisce, come auspicato e già deliberato dalla Margherita-Dl, l'immediata confisca del maltolto, già sottoposto a sequestro preventivo ed ora devoluto direttamente allo Stato. E' un riconoscimento conclusivo, con una sentenza nel merito conforme a quella di primo grado, dell'onesta' del partito della Margherita e della determinazione inflessibile nel perseguire l'ex tesoriere, continuando a perseguirlo anche per il recupero dei beni localizzati in Canada. E' il pieno successo nel devolvere allo Stato il maltolto, oltre alla donazione già effettuata a beneficio del ministero dell'Economia di 6,5 milioni di euro dei residui attivi del partito". Stabilisce la Corte d'Appello: "La Corte ritiene di disporre la confisca di tutti i beni mobili e immobili sottoposti a sequestro in quanto la Margherita, partito in liquidazione, ha disposto nell'assemblea federale del 16.6.2012 la devoluzione allo Stato delle risorse residue e di quelle derivanti da azioni risarcitorie. La confisca dei beni pare allora in linea con la decisione adottata dal partito e consente che rientrino nel patrimonio dello Stato risorse, all'origine pubbliche, senza ulteriori indugi".
Condanna Lusi in Appello: pubblicate le motivazioni
Pubblichiamo in allegato le Motivazioni della sentenza di condanna della Corte d'Appello (pronunciatasi il 31 marzo 2016) di Luigi Lusi.
La relazione dei liquidatori dell'associazione "Democrazia e Libertà - La Margherita"
RELAZIONE INFORMATIVA SULL’ATTIVITA’ SVOLTA DAI LIQUIDATORI DELL’ASSOCIAZIONE “DEMOCRAZIA E’ LIBERTA’ - LA MARGHERITA”
Sommario
Attività iniziali relative alla liquidazione; Gestione dei rapporti con il personale e collaboratori; Gestione dei rapporti interconnessi con gli organismi politici nazionali e territoriali; Rapporti contrattuali con il Partito Democratico; Rapporti con le società controllate Edizioni DLM Srl e Edizioni DLM Europa Srl; Gestione dell'archivio; Approvazione bilanci infrannuali; Gestione della liquidità dell'Associazione; Rapporti con il Comitato dei Garanti; Rapporti con il Collegio dei Revisori dei Conti; Restituzione dei beni da parte dell'ex tesoriere L.Lusi; Rapporti con il custode giudiziario; Devoluzioni allo Stato; Verifiche contabili periodo 2001-2006. Elenco delle azioni legali, volte al recupero o alla tutela del patrimonio de La Margherita. Elenco dei giudizi nei quali La Margherita è convenuta. Tutela legale dei soggetti che hanno ricoperto cariche sociali nell'associazione Democrazia è Libertà - La Margherita.
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CASO LUSI: Cassazione soldi sottratti vanno alla Margherita e non all'erario; Margherita su recupero crediti, proseguiamo azioni recupero
All'ex tesoriere nessuno sconto con norme contabili di favore (ANSA) - ''Esprimiamo piena soddisfazione per la decisione della Suprema Corte che ha stabilito quanto da noi piu' volte ribadito: nessuno 'sconto' a Luigi Lusi che, attraverso il ricorso ad alcuni strumenti propri del processo contabile, ha tentato di bloccare le iniziative intraprese dalla 'Margherita' e di approfittare del regime attenuato previsto per i funzionari della Pubblica Amministrazione''. Lo dichiara in una nota il Collegio dei Liquidatori e dei Garanti della Margherita-DL, commentando la decisione delle Sezioni Unite della Cassazione che ha ritenuto ammissibile il regolamento preventivo di giurisdizione della Margherita-DL e dichiarato il difetto di giurisdizione della Corte dei Conti. ''La Margherita - continua la nota - ha pieno diritto ad insistere nelle iniziative intraprese nei confronti di Lusi in sede civile e penale per recuperare le somme indebitamente sottratte e donarle allo Stato: ogni tentativo di Lusi di estrometterci e' fallito. Ricorrendo alla Corte di Cassazione abbiamo ottenuto non solo il pieno diritto al riconoscimento del danno direttamente alla Margherita-DL e a tutte le vittime delle sottrazioni indebite dell'ex tesoriere (come stabilito, peraltro, anche dalla sentenza del procedimento penale di primo grado che aveva disposto il sequestro conservativo dei beni di Lusi nell'interesse della Margherita costituitasi parte civile)''. In ogni caso - sottolinea ancora la nota - la sentenza della Corte dei Conti (n. 914/2013) aveva condannato l'ex-tesoriere a restituire il maltolto: 'sul presupposto della natura confessoria delle dichiarazioni fatte dal Lusi in ordine alla sua diretta ed esclusiva responsabilita' circa le sottrazioni del denaro pubblico'''. Il verdetto della Cassazione, ''e' l'ennesimo risultato che conferma la nostra puntualita' e determinazione a continuare tutte le iniziative avviate anche in altre sedi giudiziarie, al fine di garantire il recupero di tutti i beni e di tutto il denaro trafugati dall'ex tesoriere, in Italia e all'estero ed in particolare in Canada, dove Lusi e la moglie possiedono beni immobili di grande valore (e in tutti i casi possibili anche le appropriazioni indebite avvenute gia' prima del 2007)''. ''Appena il maltolto recuperato rientrera' nelle proprieta' della Margherita-DL, esso, come noto, verra' comunque donato allo Stato, cosi' come deliberato dall'Assemblea Federale del partito in fase di liquidazione e come avvenuto per i primi 6,5 milioni di euro, gia' donati dalla margherita-DL al Ministero dell'Economia'', conclude la nota del Collegio dei Liquidatori e dei Garanti.
ANSA, 18 maggio 2015
Una sentenza del Tribunale di Roma sull’Assemblea Federale del 2011
E’ del tutto ininfluente, sul piano pratico, la decisione del Tribunale di Roma che si è pronunciato sulla richiesta di annullamento della delibera dell’Assemblea de La Margherita tenutasi il 21 giugno 2011, riguardante l’approvazione del bilancio consuntivo del 2010 e del preventivo del 2011.
Sulla base della mancata formale convocazione nei loro confronti, gli onorevoli Carra, Lusetti, Piscitello, Bonfanti e Nuccio, hanno chiesto l’annullamento della delibera e il Tribunale di Roma, non avendo ravvisato una effettiva e ufficiale convocazione nei confronti dei predetti soggetti e non ravvisando che nei confronti degli stessi l’Associazione avesse preso dei provvedimenti di esclusione, con sentenza del 9 marzo 2015 n. 46207/11, ha annullato la predetta delibera. Il Tribunale di Roma ha analizzato la vicenda come se si trattasse della convocazione assembleare di una qualsiasi persona giuridica rilevando l’assenza di una formale convocazione di alcuni soggetti iscritti all’Associazione. Pertanto, unicamente sulla base di questa considerazione, ha annullato la predetta deliberazione.
Il Tribunale di Roma, peraltro, si era già pronunciato, in senso opposto, l’11 settembre 2013.
Nel merito, va ricordato che l’Assemblea Federale della Margherita-Democrazia è Libertà si era, a due riprese, pronunciata deliberando l’esclusione dei ricorrenti, con varie motivazioni; da richiamare il fatto che l’on. Carra e gli altri avevano aderito ad altri Partiti (l’UDC, il Movimento politico dell’on. Lombardo), i quali avevano diritto ai rimborsi elettorali per le elezioni politiche. Dunque i suddetti onorevoli non potevano partecipare all’Assemblea Federale di un altro partito, chiamata a deliberare sull’assegnazione dei rimborsi elettorali per le elezioni politiche, già partecipando all’attività di partiti concorrenti sulla medesima materia!
Comunque, il tema fu concluso in modo definitivo dall’Assemblea Federale del 16 giugno 2012, quando l’Associazione “Democrazia è Libertà – La Margherita” ha deliberato sia la liquidazione dell’associazione, con contestuale approvazione del bilancio consuntivo 2011, sia, in quella stessa sede e a larghissima maggioranza (con solo 1 voto contrario e 5 astenuti), la ratifica del recesso dei predetti onorevoli Carra, Lusetti, Piscitello, Bonfanti e Nuccio.
Questa delibera del 16 giugno 2012, che ha approvato il bilancio consuntivo 2011 ed ha convalidato le precedenti decisioni, stabilendo il recesso dell’on. Carra e degli altri a larghissima maggioranza, non è stata impugnata, come peraltro non sono state impugnate le successive delibere di approvazione dei bilanci di liquidazione. L’annullamento da parte del Tribunale di Roma, quindi, non ha alcuna conseguenza di ordine pratico.
I legali della della Margherita-DL in liquidazione:
avv. Maurizio Morganti
avv. Simone Grassi
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